Saturnia è un delizioso borgo medievale nel cuore della Maremma toscana, che racchiude storia, tradizioni, sapori e natura tutta da scoprire: siti archeologici, paesaggi incontaminati, una ghiotta gastronomia, gente cordiale e accogliente. Ma ciò che rende Saturnia veramente unica al mondo sono le calde acque della millenaria sorgente termale, tanto apprezzata sia dagli Etruschi che dai Romani. Saturnia ha infatti segnato la storia del turismo termale: da 3.000 anni le acque solfuree sgorgano dal cuore della terra, 800 litri al secondo, a una temperatura di 37° C.
Le Terme di Saturnia sono un luogo veramente magico e fiabesco.
Il mito narra che Saturno si adirò con gli uomini perché costantemente in guerra tra loro.
Fu così che prese un fulmine e lo scagliò sulla terra, facendo zampillare dal cratere di un vulcano un’acqua sulfurea e tiepida che tutto avvolse e tutto acquietò, tanto che da quel grembo accogliente nacquero uomini saggi e felici. L’acqua prodigiosa calmò infatti gli animi degli uomini e li condusse a vivere un’epoca di pace e prosperità, un’età dell’oro, il cui sovrano fu proprio Saturno.
In epoca romana i viaggiatori vi sostavano percorrendo la via Clodia e i Patrizi romani la sceglievano per le loro vacanze salutari. Come accadeva nei bagni romani cittadini, anche la stazione delle terme di Saturnia divenne un luogo dove politica, vita sociale e piacere si incontravano.
Nel Medioevo la particolarità di queste sorgenti solforose fece nascere molte leggende. Era da queste sorgenti che il diavolo usciva quando lasciava gli inferi. Saturnia era un luogo dal quale sgorgavano acque stregate, che andavano a depositarsi in pozze fumanti e bollenti, diffondendo nell’aria un acuto odore satanico, che altro non era che lo zolfo. Le cronache del tempo ci hanno lasciato testimonianza di convegni di maghi e di streghe, sortilegi e riti sabbatici.
Un’altra leggenda narra che il prode paladino Orlando si lavò nell’acqua della zona a quel tempo malarica e paludosa, e con sorpresa vide che le sue ferite guarivano.
Quindi conficcò la sua spada nella vasca termale e disse “acqua che stai qui a Saturnia, vai giù in quel piano e medica le ferite”.
Nel 1188 nella bolla di Papa Clemente III ai Canonici di Sovana viene menzionata “Terme di Saturnia” o meglio il “Bagno di Saturnia” come bene fondiario di pertinenza della diocesi sovanese insieme a dei ricoveri dei viandanti e dei bagnanti.
Nel corso del primo Trecento, Siena e Orvieto si contendono Saturnia e il suo territorio. Caduta nelle mani dei senesi, divenne covo di cospiratori e per questo la stessa Siena la distrusse completamente.
Fu saccheggiata varie volte dai Saraceni. Dopo un periodo di abbandono e degrado per continue devastazioni territoriali e mancanza di regimazione, nel 1572 le terme furono ripristinate all’interno
È infatti tra la fine del ‘700 e l’inizio del ‘800 che la salubrità delle acque di Saturnia viene testimoniata nel Dizionario geografico fisico storico della Toscana dell’edificio termale “che sorge alle falde della collina e consiste in una grande vasca”
Le Terme ebbero una prima struttura organizzativa nel 1865, quando Bernardino Ciacci provvide a bonificare il terreno della fonte e costruì un efficiente stabilimento termale.
Nel 1920 l’Università di Pisa effettua la prima analisi chimica moderna dell’acqua, seguita nel 1947 da quella dell’Istituto di chimica dell’Università di Roma
Il lungo viaggio sotterraneo inizia alle pendici del Monte Amiata e scaturisce in superficie nella sorgente naturale su cui si affaccia il complesso delle Terme di Saturnia Spa&Golf Resort, uno dei più eleganti e grandi parchi termali d’Europa. Durante il percorso, l’acqua si arricchisce di elementi naturali benefici: in ogni litro, infatti, sono disciolti 2,790 grammi di sali minerali oltre a grandi quantità di gas come idrogeno solforato e anidride carbonica. La sua composizione, dunque, la rende un vero e proprio toccasana per trattare patologie che affliggono tanto la pelle quanto l’apparato cardio-circolatorio, digerente, respiratorio, muscolare e scheletrico.
La sorgente termale di Saturnia attraverso il torrente Gorello, alimenta le Cascate del Mulino, note ai locali come “Le Cascatelle”. Un vero spettacolo: piccole ma scenografiche piscine naturali di roccia calcarea scavate e scolpite dall’acqua nei millenni. Un’oasi di pace dove ad ogni ora del giorno e della notte, in estate così come in inverno, è possibile immergersi liberamente e lasciarsi avvolgere dai vapori delle calde acque termali nonché conquistare dalla bellezza del paesaggio incontaminato che fa da sfondo.
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