Portamento: è un albero di prima grandezza, maestoso ed elegante. Se cresce isolato presenta una chioma espansa, molto ampia, di forma globosa e irregolare. Raggiunge un’altezza che va dai 25 ai 40 metri, eccezionalmente superiore. Il fusto, se cresciuto in bosco o se potato in fase giovanile, è diritto e robusto.
I frutti: sono acheni, più comunemente conosciuti come ghiande. Le ghiande della farnia sono lunghe fino a 4 centimetri, di forma ovale-allungata, con cupola ruvida e ricoperta per circa un quarto di squame romboidali. Crescono singolarmente o a gruppi che possono arrivare a 4 unità. I peduncoli che portano le ghiande sono lunghi (da 3 a 7 centimetri), tanto da valergli anche il nome di Quercus peduncolata. Le ghiande di Farnia sono molto appetite da insetti, uccelli (particolarmente dalla ghiandaia che ne seppellisce migliaia ogni anno per le sue scorte invernali) e mammiferi, come i cinghiali. Le ghiande sono state utilizzate in passato, e ancora oggi in aree molto limitate, come alimento per i maiali.
Il legno: la farnia è coltivata per il pregiato legname che ne costituisce il prodotto più importante. In Francia è uno dei legni più apprezzati e diffusamente utilizzati, assieme a quello della rovere (Quercus petraea L.), per travature, infissi, mobilio, pavimenti, imbarcazioni. Il legno di questa quercia è commercialmente noto anche come “rovere di Slavonia” ed è impiegato anche per la produzione di botti in legno (barrique) in cui far maturare alcuni dei vini più pregiati. Se non ha caratteristiche di forma adeguate può essere utilizzato per la produzione di carbone e come legna da ardere.
Curiosità: la farnia, nelle aree favorevoli, è pianta simbionte del pregiatissimo tartufo bianco.
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