BACCALA’ IN ZIMINO ALLA FIORENTINA
IL BACCALA’: IL PESCE CHE PIACE A TUTTA FIRENZE
Il baccalà in zimino è un piatto storico che in genere piace anche a chi non è per nulla amante del pesce. Si diffuse quando non c’erano ancora i frigoriferi: il merluzzo del nord arrivava il venerdì sotto sale in molte tavole fiorentine. Il baccalà divenne molto popolare anche perché, ben conservato sotto sale, permise a Firenze, distante dal mare, di seguire i dettami ecclesiastici che prevedevano il pesce in tavola il venerdì.
Il baccalà in zimino è una ricetta tipica della tradizione toscana, che arricchisce il baccalà in maniera davvero deliziosa e ricca di sapore. Questa ricetta si è diffusa in diverse varianti: con le bietole, con gli spinaci, oppure con entrambi. Circolano anche versioni con il pomodoro e altre che prevedono di completare la cottura del piatto in forno.
Oggi vi parliamo della versione fiorentina, molto popolare e amata in città e dintorni.
COSA SIGNIFICA IN ZIMINO?
Il baccalà in zimino è molto conosciuto, ma se chiediamo il significato della parola siamo convinti che la maggior parte non saprebbe rispondere.
Sappiamo che nel linguaggio culinario con “in zimino” si indicano pietanze con verdure, principalmente bietola. Ma perché questo nome? Su questo argomento è aperta una controversia
Per il Dizionario della Treccani è un toscanismo che indica il piatto preparato con la salsa dal nome zimino, che deriva dall’arabo “samin” che significa “grasso, burroso”.
Indicava il modo di cucinare alcuni pesci: un battuto di sedano, carota, cipolla e aglio, sale, pepe (o peperoncino), pomodoro e prezzemolo rosolati nell’olio al quale si aggiungevano bietole e spinaci precedentemente lessati e infine il pesce da cuocere
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